Secondo le stime più recenti entro il 2025 più di 3 milioni di persone in Italia potrebbero essere affette da demenza.
La demenza è una condizione con cui, secondo le stime più recenti, sempre più persone dovranno fare i conti negli anni a venire. Se guardiamo soltanto all'Italia, con la popolazione in rapido invecchiamento, gli esperti prevedono che il numero di persone affette da demenza e Alzheimer quasi triplicherà entro il 2050, passando da 1,2 milioni nel 2019 a oltre 3 milioni, con costi stimati diretti e indiretti che potrebbero superare i 60 miliardi di euro.
La scienza in questi ultimi anni ha affermato a più riprese che il rischio di demenza può essere rallentato. Diversi studi, infatti, sono riusciti a identificare una serie di fattori di rischio sui quali è possibile intervenire fin dalla giovane età per prevenire o ritardare quasi la metà dei casi. Tra questi figurano i bassi livelli di istruzione, l'ipertensione, il fumo, l'obesità, la depressione, l'inattività fisica, la resistenza all’insuline e diabete, il consumo eccessivo di alcol, i traumi cranici, l'inquinamento atmosferico e l'isolamento sociale.
Problemi di vista e udito sono fattori di rischio - Sulla base di recenti prove a questa già lunga lista di fattori di rischio si sono aggiunti i problemi di udito, la perdita della vista non trattata in età avanzata e l'elevato colesterolo "cattivo" nella mezza età. Lo hanno confermato due studi condotti negli ultimi anni a cominciare da quello dell’Università del Michigan di Ann Arbor, secondo il quale circa il 2% dei casi di demenza negli Stati Uniti sarebbero evitabili curando i problemi della visione dei pazienti. Anche la perdita dell'udito può favorire il declino delle capacità cognitive e innescare disturbi quali la demenza senile, come confermato da uno studio condotto dalla Commissione del Lancet sui fattori di rischio per la demenza senile.
Come ridurre il rischio di Alzheimer - La prevenzione si conferma quindi la vera arma della lotta a questa patologia e per aumentare la consapevolezza nei cittadini la Società Italiana di Neurologia (SIN) ha decido di pubblicare una serie di raccomandazioni per ridurre il rischio di demenza nel corso della vita:
- Offrire un'istruzione scolastica di buona qualità incentivando gli studi superiori.
- Promuovere un’istruzione permanente nelle diverse fasi della vita sostenendo le Università della terza età e le attività associative volontarie.
- Promuovere l’uso del casco e protezioni per la testa nell’uso di monopattini e biciclette, nei luoghi di lavoro a rischio e nelle attività sportive di contatto.
- Ridurre l'esposizione all'inquinamento ambientale e alimentare attraverso rigorose politiche per un ambiente pulito e sano.
- Ampliare le misure volte a ridurre il fumo di sigaretta, come il controllo dei prezzi, l'innalzamento dell'età minima per l'acquisto e il divieto di fumo nei luoghi comuni anche all’esterno.
- Ridurre il consumo di alcol e ampliare le misure volte a ridurre l’eccessivo consumo di superalcolici nei luoghi di ritrovo.
- Promozione di una lotta all’isolamento e alla solitudine a tutte le età favorendo la realizzazione di ambienti comunitari e alloggi di supporto per contrastare il disagio sociale.
- Promuovere una attiva campagna di prevenzione dei disturbi della vista e dell’udito favorendo screening oftalmologici e audiologici dell’età di 65 anni.
- Promozione della salute dentaria rendendo accessibili a tutti gli screening odontoiatrici mediante il coinvolgimento degli Ordini dei Medici e degli Odontoiatri.
- Monitorare i livelli di trigliceridi e colesterolo unitamente alla glicemia e al colesterolo LDL, a partire dai 35 anni promuovendo una campagna di prevenzione ai disturbi alimentari.
- Monitorare i livelli di pressione arteriosa periodicamente a partire dai 35 anni riducendo l’uso di sale negli alimenti.
- Prevenire e trattare i disturbi del sonno mediante un’educazione all’igiene del sonno.
- Individuare precocemente i disturbi del tono dell’umore anche mediante il coinvolgimento dell’Ordine degli Psicologi favorendo una tempestiva presa in carico da parte della Psichiatria nei centri di cura.
- Promuovere nelle scuole e nei luoghi di lavoro una attiva campagna di informazione a favore di un’alimentazione sana e di una attività fisica costante anche nelle età avanzate.
Fonte della notizia: www.gazzetta.it